Hendrik De Meijer  –  Un maestro di battaglie del ‘600

 

Raffaello Lucchese

 

 

Del pittore Hendrik De Meijer, pochissime sono le notizie in nostro possesso. Il Benezit riporta che nacque a Rotterdam nel 1600 o nel 1620 e morì prima del 1690. Fu pittore di ampi paesaggi ricchi di personaggi e marine, spesso confuse con le opere di Albert Cuyp (Dordrecht 1620 – 1691) e di Jan van de Cappelle (Olanda 1624 – 1679) e di scene militari, e che fu attivo fra il 1641 e il 1683. Come pittore affermato di paesaggio, la sua opera pittorica è conosciuta grazie a vari dipinti presenti in musei e collezioni private d’Europa ed in particolare la presenza di alcuni dipinti conservati al Rijkmuseum di Amsterdam (Evacuazione di Breda da parte delle truppe di occupazione spagnole nel 1637, CAT. 1976 n°A 1511 – La presa di possesso di Hulst da parte degli spagnoli nel 1645, CAT. 1976 n°A 251 – La partenza di Carlo I da Sheveningen nel 1660, CAT. 1976 n°A 252) ci delucidano sul suo modo di dipingere. La sua attività quale pittore di battaglie è invece poco conosciuta dalla critica, nelle quali ricorrono spesse volte gli stessi personaggi, che ricordano molto il pittore Palmades Palmadesz detto Stevaerts (Londra 1607 – Delft 1638). Ci è impossibile definire il rapporto tra De Meijer e la produzione di Palmadesz, di cui anche quasi nulla sappiamo, se non che sue opere si trovano in vari musei europei, che entrò nella Gilda di Delft nel 1627, e che nel 1630 conobbe Van Dyck, che gli fece un ritratto. Ma anche il De Meijer dovette godere di un certo successo vista anche la sua presenza in vari musei europei, ma come molti pittori di battaglie cadde nel dimenticatoio nel XIX secolo, fino a diventare un autore quasi del tutto sconosciuto. Hendrik De Meijer fu un abile pittore di battaglie, e mantenne sempre la verve e la ricerca del particolare, tipica della pittura fiamminga.

 

(Fig. 1)  Hendrik de Meijer - Olio su tavola, cm. 36,5 x 48. Firmato H. De Meijer - Mattarte Casa d'Aste - Verolengo

 

Esaminando infatti i dipinti di battaglie del De Meijer notiamo uno schema compositivo ben studiato, che gli permetteva di esprimere al meglio le sue capacità. In particolare il dipinto ad olio su tavoletta (fig.1) firmato H. D Mejier, può essere preso come pietra di paragone per riconoscere agilmente la sua pittura. Il pittore affronta il tema della battaglia lasciando quasi i 2/3 del dipinto al cielo, di cui è maestro nella realizzazione, azzurro per metà e per l’altra offuscata dai toni grigiastri dati dalle polveri delle palle di cannone esplose. Il rimanente terzo del quadro è a sua volta distinto dalla calca dei cavalieri, che sembrano quasi un intreccio di gambe, braccia e teste di cavalli. La mischia di cavalieri permette così di evidenziare la sua abilità nel dipingere con cura i cavalli, e rivela tutta la sua inclinazione alla resa minuziosa dei particolari. Inoltre danno quasi l’impressione che i combattenti siano “pigiati” in un angolo del quadro in contrapposizione con l’altra estremità, quasi vuota, dove appare una città fortificata in lontananza. Nella pittura di Hendrik è poi impossibile capire gli eserciti che si stanno contrapponendo, non solo è quindi “una battaglia senza eroi” (battle without hero) come scrisse Fritz Saxl riferendosi a una parte della pittura di battaglia del ‘600, ma sembra che Hendrik, ma anche il Palmadesz, ed altri vadano anche oltre non schierando nessun esercito. Tutti i partecipanti allo scontro hanno infatti divise simili fra loro ma anche gli stessi cappelli piumati. Che poi sia alta la qualità della pittura di Hendrik, lo testimonia anche il fatto che, a volte, pitture di De Meijer sono passate sotto nomi di altri pittori di battaglie che si ritenevano meglio conosciuti. Peraltro anche Federico Zeri (in: La Pittura nella battaglia del XVII e XVIII secolo) alla nota del dipinto fig. 7 pag. 395 (riprodotto a colori a pag. 9), scrive: “L’autore del dipinto della collezione parmense si rivela strettamente legato ai modi di Palmades Palmadesz al quale si potrebbe assegnare la tavola se non fosse firmata”. Anche se viene interpretata male la firma e il quadro viene assegnato erroneamente a J. Van der Meulen (fig. 2).

 

(Fig. 2)  Hendrik de Meijer - Olio su tavola, cm. 41,5 x 54,5, firmato H. Meijer - Collezione privata, Parma

 

 

(Fig. 3)  Hendrik de Meijer - Olio su tavola, cm. 46,4 x 62,2. New York, ChristiÈs 11.01.89, lotto 77

 

 

Anche il dipinto (fig. 3), passato alla Christie’s di New York, e pubblicato come opera di Jan Van der Stoffe (Leida 1611- 1682) a pag. 615 in “I Pittori di Battaglie” di Giancarlo Sestieri, è da ricondurre al catalogo di Hendrik De Meijer. Anche qui si possono notare molti elementi caratteristici della pittura del nostro pittore come il cavallo bianco caduto in primo piano e vari altri elementi facilmente individuabili adesso mettendoli in confronto con altre opere. Spero che con questa riflessione sul pittore Hendrik De Meijer, finalmente ritorni al giusto posto il nome di un maestro delle battaglie da troppo tempo dimenticato, ma che, anche se con altre attribuzioni è già presente in importanti musei e collezioni private.

 

 

Raffaello Lucchese    

info@mattarte.it

 

 

 

 

 

 

ne del genio architettonico di Mario Botta, deve aver vissuto lo sgombero della mostra come una vera, propria e liberatoria evacuazione.